Fornara e le radici del Divisionismo a Domodossola
L'Aquilone e l'uomo: un presagio e un avvertimento
L'Aquilone, olio su tela dell'artista Fornara, sembra anticipare il destino del pianeta e il comportamento dell'uomo nel tempo
che paesaggio! Gelido e solcato da una creatura quasi angelica, che porta, a fatica, i suoi e forse anche i nostri peccati.
Gli alberi si protendono silenziosi al cielo. Sono tra gli ultimi capelli di questa stanca, stempiata terra che, esausta, non vede l'ora di eliminare il virus più persistente che l'abbia mai popolata: l'uomo.
In sintonia con quanto il film Matrix (1999) suggerisca, l'animale mammifero, primate, della specie Homo Sapiens di cui tutti noi facciamo parte (anche se più di qualcuno proprio non vi sembri un vostro simile) si comporta come una infezione e prolifera fino a sopprimere il suo organismo ospite ovvero il bello, e finito, globo terrestre.
Mi auguro il virus si ravveda, riconosca lo sfruttamento demenziale e insostenibile, la deturpazione oramai quasi onnipresente, per cambiare repentinamente e definitivamente rotta.
Altrimenti l'unica rotta possibile sarà di costruire, con gli ultimi respiri, un'arca gigantesca come quella di Noé, puntare verso lo spazio aperto, verso un pianeta della costellazione di Andromeda o di Cassiopea, e chiedere asilo ad una razza più intelligente della nostra.
FONTE: Il Dolomiti
A Casa De Rodis retrospettiva dedicata a Carlo Fornara
da turismo.it del 25 Maggio 2019
Apre oggi presso Casa De Rodis di Domodossola una retrospettiva su Carlo Fornara proposta dalla Collezione Poscio e curata da Annie-Paule Quinsac. È la mostra “Carlo Fornara. Alle radici del Divisionismo (1890 – 1910)” che si focalizza in modo diretto sui due decenni che intercorrono tra il 1890 ed il 1910, gli anni di maggiore creatività e capacità innovativa del maestro di cui ricorre il cinquantenario della scomparsa. Nato a Prestinone nel 1871 in una umile famiglia contadina della Val Vigezzo, Fornara, grazie al precoce talento, ebbe accesso ai corsi di pittura, disegno e ornato presso la locale scuola d’arte Rossetti Valentini di Santa Maria Maggiore. Tra il 1894 ed il 1895, a Lione Fornara si avvicina alla corrente pittorica del neoimpressionismo, che si manifesta nell’opera “En plein air”, rifiutata nel 1897 dalla terza Biennale di Brera, ma apprezzata da Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini, due dei maggiori esponenti della corrente divisionista.
PERCHE' ANDARE
Il percorso espositivo presenta una importantissima selezione di tele, alcune delle quali oggetto di interventi di restauro realizzati proprio in funzione della loro esposizione in questa mostra, affiancate da una sezione riservata ai disegni del maestro. Si comincia con le tele degli anni
Novanta dell’Ottocento quando Fornara elabora un linguaggio luminista di pittura materica a spatola e pennellate a effetto smalto”. Questa “prima maniera” sarà destinata a mutare per l'incontro/confronto con il simbolismo di Giovanni Segantini, cui va a fare da assistente nell’agosto 1898 a Maloja in Engadina. Così nel primo decennio del nuovo secolo l'artista mostra una pittura dagli esiti europei e internazionali. È il caso delle opere “Chiara pace”, “L’aquilone”, “Fontanalba”, “Ombre e luci”, presenti in mostra tutte caratterizzate dalla sperimentazione divisionista, che, superando via via l’influenza dei temi e della visione segantiniana, giunge ad un modo assolutamente originale.
DA NON PERDERE
La mostra offre l’opportunità di scoprire, o riscoprire Casa De Rodis, edificio nobiliare di origine medievale, esempio tra i più affascinanti dell’architettura storica ossolana. Casa De Rodis, acquisita dalla Collezione Poscio e da questa completamente restaurata, è sede di mostre di grande qualità, che promuovono artisti e collezioni di territorio ma di valore universale.
CARLO FORNARA. Alle radici del Divisionismo 1890-1910
Dal 25 maggio al 20 Ottobre 2019
Luogo: Domodossola, Casa De Rodis
Info: 347.7140135
Sito: www.collezioneposcio.it
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